Indagini difensive ex art. 2119 c.c. per abuso permessi ex. legge 104, assenteismo, uso improprio beni, doppio lavoro, concorrenza sleale, falsa malattia e infortunio.

Prove conformi / Dossier legali/forensi pronti per HR e Tribunale.

About us

Il rapporto di lavoro si fonda su un presupposto delicato e imprescindibile: il vincolo fiduciario.

Quando questo si incrina per gravi condotte, non siamo solo di fronte a una violazione disciplinare, ma a un rischio sistemico per l’intera organizzazione.

Un dipendente infedele non è un’anomalia episodica: è una minaccia diretta a sicurezza, reputazione ed equilibrio economico.

Le nostre indagini aziendali difensive ex art. 2119 c.c. sono ideate per testare dubbi, provare fatti, come sono accaduti e con quali condotte, identificandone i responsabili.

Iniziative lecite, proporzionate e replicabili, idonee a sostenere contestazioni, provvedimenti disciplinari o un eventuale licenziamento per giusta causa senza preavviso.

La "giusta causa" (art. 2119 c.c.) consente l'interruzione immediata del rapporto senza obbligo di preavviso, quando si verificano fatti che non permettono la prosecuzione, neppure provvisoria, del lavoro.

La giurisprudenza (Cass. n. 17113/2016; n. 9201/2020) comprende tra le giuste cause del licenziamento condotte extralavorative, concorrenza sleale, sottrazione bene, gravi indeltà e frondi, se idonee a minare la fiducia del datore di lavoro, purché puntualmente provate e raccolte in conformità a legge e privacy.

Cornice normativa & principi operativi

Il perimetro d’azione è definito da norme e principi che guidano cosa si può fare e come farlo.

Art. 2119 c.c. – Giusta causa: fatti tali da impedire la prosecuzione del rapporto.
L. 300/1970 art. 7 – Statuto: contestazione specifica e tempestiva, diritto di difesa, graduazione sanzioni.
GDPR & D.Lgs. 196/2003 – Liceità, pertinenza, minimizzazione, accountability; basi giuridiche per i “controlli difensivi”.
Art. 4 Statuto – Strumenti di controllo a distanza: divieto/limiti per impianti; i controlli difensivi mirati su condotte illecite sono distinto perimetro, se proporzionati e svolti da soggetti autorizzati.

Cardini metodologici
Proporzionalità: si indaga ciò che serve, non tutto ciò che è possibile.
Specificità: la contestazione vive di dettagli (chi, cosa, quando, dove, come).
Tracciabilità: ogni passaggio è loggato; ogni evidenza ha provenienza chiara.
Contraddittorio: rispetto del diritto di difesa e dei termini ex art. 7 L. 300/70.

Ogni attività è pianificata insieme a HR/DPO/legale, nel rispetto di GDPR e Statuto dei Lavoratori, adottando una catena di custodia che preserva integrità e autenticità delle prove (timestamp, hashing SHA-256, logging attività).

Obiettivo: ridurre il rischio di impugnazione e trasformare i sospetti in fatti, i fatti in prove, le prove in decisioni difendibili.

Illeciti tipici da documentare

Le fattispecie che giustificano un licenziamento per giusta causa sono molteplici e devono essere inquadrate all'interno di un piano probatorio coerente e strutturato.

Esempi ricorrenti:

False timbrature: presenza simulata con badge lasciato a colleghi compiacenti.
Doppio lavoro: attività non dichiarate in orari di lavoro o in conflitto d’interesse.
Sottrazione documentale: esportazione file tramite cloud o USB, mailing strategico, fotografie non autorizzate.
Falsi infortuni / Abuso malattia: dichiarazione di impossibilità lavorativa e contemporanea attività sportiva, viaggi o altro impiego.
Uso distorto di asset aziendali: veicoli, carte carburante, smartphone, software, accessi a risorse interni per fini privati.
Attività collaterali: gestione di e-commerce, P.IVA occulte, collaborazioni esterne mascherate.
Fuga di dati: anticipazione offerte a competitor, migrazione portafoglio clienti, esportazione preventivi e listini riservati.
Condotte scorrette interne: molestie, minacce, denigrazione colleghi, abuso posizione, uso illecito di videocamere aziendali, mail interne.

Approccio strategico
Ogni condotta viene analizzata tenendo conto di: posizione del lavoratore, grado di responsabilità, danno economico, impatto sulla sicurezza e sul clima aziendale.

Le prove devono essere pertinenti, precise e raccolte nel rispetto del perimetro normativo.

Non serve “scoprire tutto”, ma documentare ciò che basta per dimostrare l’infedeltà in sede giudiziale, con l’obiettivo di supportare una decisione aziendale solida e difendibile.

Iter investigativo forense

Le indagini per giusta causa richiedono un percorso metodico, tracciabile e replicabile. Non sono mai improvvisate, ma strutturate in fasi che garantiscono efficacia e legalità.

Fasi operative:

1. Risk Assessment: raccolta iniziale di indicatori, documenti HR, segnalazioni, logs interni (badge, accessi Wi-Fi, VPN, sistemi gestionali).
2. Definizione scope: obiettivi, soggetti, limiti giuridici, durata massima, tecnologie impiegabili.
3. Investigazione operativa: sorveglianza dinamica (pedinamenti), documentazione comportamenti (video, foto, tracciamenti), OSINT (social network, marketplace, job boards, attività con partita IVA).
4. Analisi digitale: device analysis (previo consenso/policy), logs attività (cronologia browser, USB), account aziendali (mail, file condivisi).
5. Consolidamento forense: firma hash SHA-256, timestamp certificati, logging attività, redazione catena di custodia.
6. Reporting: relazione tecnica con timeline, documenti, immagini, video, allegati; strutturata per l’uso giudiziale e il supporto alla contestazione ex art. 7 L. 300/70.

Plus operativo: tutte le attività sono svolte da operatori autorizzati art. 134 T.U.L.P.S. e documentate per essere difese anche in caso di impugnazione.

Tecnologie e strumenti

Utilizziamo tecnologie di digital forensics, tracciamento avanzato e analisi OSINT per raccogliere informazioni in modo discreto, lecito e strutturato.

Ogni strumento è selezionato per massimizzare la qualità probatoria e ridurre i margini di errore.

Tool e dispositivi:

Magnet AXIOM, Autopsy, FTK Imager: per analisi file, cronologie, shadow copy, registri di sistema e metadati.
Bodycam 4K e microcam occultabili: documentazione audio/video con elevata qualità, anche in ambienti dinamici.
Tracker e logger GPS: monitoraggio di spostamenti in tempo reale su veicoli aziendali o privati (con policy/consenso).
OSINT automation: scraping profili social (LinkedIn, Instagram, marketplace), motori reverse, geolocalizzazione immagini.
Network monitoring: analisi traffico su device aziendali, download sospetti, utilizzo servizi cloud personali.
Data fingerprinting: identificazione univoca di dispositivi, indirizzi IP, intestazioni email e user-agent.

Standard di validazione
Ogni attività è tracciata con: catena di custodia forense, firme hash SHA-256, timestamp ISO 8601, note metodologiche e metadata logging.

Il materiale è archiviato in ambienti ISO/IEC 27001 per la gestione sicura delle prove.

Etica e legalità
Mai attività invasive o non autorizzate. I dati non pertinenti vengono esclusi in fase di consolidamento.

Privacy, GDPR e Statuto Lavoratori

Tutte le nostre attività rispettano i principi di liceità, minimizzazione, trasparenza e tracciabilità previsti dal GDPR, dallo Statuto dei Lavoratori (L. 300/1970) e dal D.Lgs. 196/2003.

Quadro normativo:

Art. 134 T.U.L.P.S.: autorizzazione prefettizia obbligatoria per attività investigative.
Art. 7 L. 300/70: informazione e contestazione disciplinare al lavoratore.
GDPR – Reg. UE 2016/679: protezione dati personali.
Codice Privacy: principi di proporzionalità e pertinenza nel trattamento dei dati aziendali.

Best practice implementate:

→ Raccolta dati solo se pertinenti all’obiettivo investigativo dichiarato.
→ Accesso ai dati con policy aziendali e registri audit.
→ Logging e registrazione accessi su ogni documento digitale trattato.
→ Esclusione automatica dei dati privati non rilevanti (ex. cronologie personali, immagini familiari, dati sanitari).

Nota bene
Qualsiasi attività svolta senza un investigatore autorizzato o in violazione delle policy può rendere inutilizzabili le prove e aprire contenziosi per violazione dei diritti del lavoratore.

Vantaggi concreti per l’azienda

Un’indagine ben strutturata ha un impatto diretto e misurabile sull’equilibrio aziendale.

Non è solo uno strumento repressivo, ma un mezzo strategico per tutelare persone, brand e bilanci.

Benefici principali:

Rapidità decisionale: le prove forensi permettono di supportare HR e legali in caso di contestazione disciplinare o licenziamento.
Deterrenza e cultura della legalità: dimostrare tolleranza zero verso le condotte scorrette genera cultura aziendale e rispetto delle regole.
Risparmio economico: contenimento frodi interne, sinistri INAIL simulati, assenteismo, uso improprio benefit.
Protezione reputazionale: gestione rapida di episodi che possono danneggiare clienti, stakeholder o immagine esterna.

Valore strategico
Ogni indagine è occasione per identificare falle nei controlli interni, migliorare le policy HR, aggiornare il codice etico e costruire un ambiente più sano e meritocratico.

Serve il benestare del Garante o del sindacato?

No.

L’attività investigativa privata è lecita se condotta nel perimetro del controllo difensivo e affidata ad agenzia autorizzata ai sensi dell’art. 134 T.U.L.P.S..

Il lavoratore deve essere avvisato?

No.

Le indagini aziendali difensive non richiedono preavviso né consenso, purché finalizzate a tutelare un interesse giuridicamente rilevante e condotte nel rispetto del principio di proporzionalità.

Quanto tempo dura un’indagine?

Dipende dal caso concreto.

In media:
→ 7–15 giorni di operatività sul campo;
→ 2–4 giorni per l’analisi e la redazione del report tecnico.

Quanto costa un’indagine per licenziamento?

Il costo varia in base alla durata, alla complessità del caso e alle tecnologie impiegate.

Ogni incarico è preceduto da un preventivo trasparente, con voci dettagliate, senza costi occulti.

Il report è utilizzabile in tribunale?

Sì.

I nostri report rispettano gli standard probatori ISO/IEC, includono allegati, timestamp, metadati e, su richiesta, firma digitale o dichiarazione giurata di autenticità.

È possibile licenziare solo con indizi o sospetti?

No.

La Cassazione richiede che le condotte siano oggettivamente accertate con prove attendibili, pertinenti e proporzionate.

Una buona indagine serve proprio a colmare il divario tra sospetto e prova.

Cosa dice la giurisprudenza?

Alcuni precedenti significativi:

Cass. 17113/2016: legittimo il licenziamento per atti di concorrenza sleale anche se commessi fuori orario di lavoro.
Cass. 9201/2020: confermata la giusta causa in caso di assenteismo reiterato durante permessi ex L. 104/92.
Cass. 8379/2019: il controllo difensivo è lecito se proporzionato e finalizzato alla tutela di beni aziendali.
Cass. 11092/2023: è sufficiente il venir meno dell’affidamento fiduciario, non serve il danno economico diretto.

Esempi pratici di indagini reali

CASO 1 – Assenteismo e permessi 104: dipendente assente per “assistenza genitore” documentato in viaggio all’estero. Licenziamento confermato.

CASO 2 – Doppio lavoro: impiegato IT al lavoro in un coworking come freelance durante orario aziendale. Contestazione e patteggiamento.

CASO 3 – Fuga dati: responsabile commerciale invia file clienti a email personale. Indagine su dispositivi e alert su file stampati. Denuncia penale e revoca benefit.

Ogni caso documentato con prove visive, tracciati digitali e timeline completa.

Modelli di contestazione disciplinare

Esempio (estratto):

“Gentile […],
con riferimento alle verifiche svolte in data […], risulta che durante il periodo in cui Lei ha fruito del permesso ex art. 33 L. 104/92, ha svolto attività incompatibili con la finalità del permesso stesso […]. Le contestiamo pertanto, ai sensi dell’art. 7 L. 300/70, la seguente condotta […] che, qualora confermata, potrebbe costituire giusta causa di recesso.”

→ Possibilità di allegare il report tecnico investigativo e offrire il contraddittorio.

PREVENZIONE CON METODO FORENSE


Interveniamo con metodo forense, filtri etici e tecnologie certificate, per garantire una gestione del caso efficace e inattaccabile. Un’ora di ritardo oggi può diventare una vertenza domani.

Offriamo indagini difensive progettate su misura, conformi a T.U.L.P.S., Statuto dei Lavoratori e GDPR, capaci di documentare con rigore ogni condotta illecita o inadempienza contrattuale.

Entro 24 ore, un consulente senior analizzerà il tuo caso e redigerà un piano operativo riservato con obiettivi probatori chiari, attività ammissibili, tecnologie impiegate e stima dei tempi/costi.

La prevenzione del contenzioso inizia da prove conformi alle leggi.
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