Le situazioni in cui la dimensione investigativa è determinante attraversano domini molto diversi.
Il tratto comune è la necessità di validare ciò che non è immediatamente desumibile dai bilanci o dai contratti: intenzioni, relazioni, pratiche operative, qualità della governance, esposizioni regolatorie, idoneità ESG reale (non dichiarata).
→ M&A, JV, PE: titolarità effettiva, passività latenti ex art. 2424-bis c.c., contenziosi in pendenza, coerenza 231, profilo antitrust, compatibilità culturale.
→ Fornitori e partner critici: mapping filiera, rischio Paese, triangolazioni, sanzioni OFAC/UE/ONU, liste PEP, gradi di dipendenza e “single point of failure”.
→ Espansioni internazionali: compliance locale, pratiche di enforcement, FATF e percezione di rischio, disponibilità di registri e trasparenza societaria.
→ Real estate & infrastrutture: ipocatastali, servitù, contenziosi, D.Lgs 152/2006 ambientale, AIA/VIA, oneri di bonifica.
→ Persone chiave e governance: background manageriale, conflitti d’interesse, interdizioni, reputazione storica, shadow influence e ruoli informali.
→ Technology & data-driven business: postura NIS2, ISO/IEC 27001, incident history, gap GDPR, diritti/licenze, data lineage e retention.